domenica 31 gennaio 2016

Bivacco Argentino Vanin, 2160 m - Lagorai

  Dal ponte delle Rudole al Bivacco Argentino Vanin  da Nord per la Valcava. Comunque neve, in un gennaio ancora dai colori autunnali.


La conca di Primalunetta con  a destra il Monte Cima e alla sua sinistra la F.lla del Dogo



Accesso Stradale: Dalla Statale 47 della Valsugana in prossimità di Strigno, svoltare sulla SP 78, indicazione Rif. Crucolo, e  risalire la Val Campelle fino alla località Ponte delle Rudole presso un bivio dove si lascia la strada per svoltare bruscamente a destra  parcheggiando dopo pochi metri. Quota 1336 m. La forestale è chiusa al traffico tranne per autorizzati.
  
Itinerario Si segue la lunga forestale, segnavia 333, nel bosco fino ad uno slargo ove compare Malga Cenon di Sopra (possibilità di tagliare un lungo tornante puntando direttamente alla malga). Si continua sempre per la forestale con ampie visioni sulla valle e le cime circostanti, lasciando a sinistra il sentiero L34, sentiero della Memoria, diretto a Cima Primalunetta e presto in vista della Malga Val di Prà. Si scende leggermente attraversando la testata della Val di Prà, e riprendendo la salita si sbuca sull'ampia conca di Primalunetta con la cappella di S. Bortolo 1722 m, Malga Primalunetta e varie costruzioni, alcune ristrutturate. Alla nostra destra (Sud-Est) la Forcella del Dogo fra Cima Ravetta a sinistra e  M. Cima a destra.
Sempre seguendo il segnavia 333, attraversato il piccolo villaggio,  si taglia il pendio in direzione Sud puntando a Malga Primaluna di Sopra, 1842 m. A questo punto, abbandonato il sentiero che scende ad attraversare un torrente,  si segue una traccia indicata da una palina segnaletica in legno (Biv. Argentino), in direzione Est. Il sentiero è indicato con un tratteggio in nero sulle carte Kompass. Si risale per bosco con qualche zig-zag mantenendo sempre la medesima direzione fino a giungere, nonostante la presenza di neve in questo versante non consenta di vedere la traccia, ad un piccolo poggio da cui si domina la piana sottostante dove si trova, coperto di neve, il laghetto di Valcava. 


  Qui la stessa palina in legno con la scritta “Biv. Argentino” indica a destra. Ci si abbassa un po’ e si segue una crestina boscosa che va a congiungersi al ripido pendio di destra, sinistra orografica, della Valcava. Si risale traversando un ripido canale innevato e con un paio di svolte si va a prendere una traccia, segnata dall’accumulo di neve, che con un lungo traverso porta in direzione delle pareti rocciose che racchiudono la valletta. Dopo un centinaio di metri la traccia svolta a destra e risale il ripido pendio sbucando alla sommità di uno sperone panoramico a Ovest di cima Ravetta.

 Qui è posto un cippo denominato “Cristo del Ciopa”, dedicato ad un pastore di Spera colpito da un fulmine nel 1957, da dove si domina la conca di Primalunetta e tutta la Val Campelle. Seguendo una traccia in piano verso Sud-Ovest ci si riporta sul sentiero segnavia 333, dove una palina segnaletica indica verso Est il Bivacco Argentino, che si raggiunge in una decina di minuti. Dotato di sei posti letto, cucina a legna, legna e acqua nelle vicinanze,  praticamente di ogni confort per un bivacco, sorge in un punto panoramico a precipizio sulla Valsugana e a 20 minuti da Cima Ravetta. 


 Ritornati sul sentiero 333  in direzione Ovest si raggiunge la forcella del Dogo, di fronte il Monte Cima con gli evidenti resti della vecchia cava di quarzo. Si scende per il sentiero, oggi spesso ghiacciato, fino a raggiungere, valicato un ruscello, la strada di servizio di Malga Primaluna di Sopra. Da qui per l’itinerario dell’andata, al ponte delle Rudole.
  Nota: il sentiero della Valcava, in questo inverno senza neve , data l’esposizione si presenta comunque coperto di neve, in quantità tale da creare qualche difficoltà, tuttavia senza seri pericoli. In condizioni di normale innevamento invernale il tracciato non è esente da pericoli data la forte inclinazione dei pendii che potrebbero essere interessati da scariche. Sicuramente raccomandabile, con la dovuta attenzione,  in altre stagioni, per esempio nel periodo di fioritura dei rododendri. 


 Dislivello: 850 m. Tempi di percorrenza: 5 ore complessive  Difficoltà: EAI.  Cartografia: Kompass 626 Catena dei Lagorai – Cima d’Asta, scala 1: 25000.

Galleria Immagini

Vedi l'itinerario senza neve (novembre 2013) percorso in senso inverso e splendide foto.

A lato il monte Cima e F.lla del Dogo.

domenica 17 gennaio 2016

Val di Archesèt, Val delle Mure - Massiccio del Grappa


Oltre i Colli Asolani, la pianura e il mare




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Mentre noi combattevamo con il freddo vento del Grappa c'è chi camminava tranquillamente in pantaloncini corti: Escursione del 16 gennaio 2016 nell'isola Gran Canaria (per gentile concessione di R. Urbanic)




domenica 3 gennaio 2016

Monte Castelberto, 1765 m - Monti Lessini


Dal Passo delle Fittanze al Rifugio Castelberto, sulla sommità dell’omonimo Monte a precipizio sulla Val di Ronchi, attraverso i pianori imbiancati punteggiati dalle numerose malghe della Lessinia.  



Accesso stradale   Dall’autostrada A4, uscita Verona Est, si segue il raccordo autostradale per Val  Pantena, quindi Grezzana, Erbezzo, SP 13 direzione Sant’Anna di Alfedo, quindi abbandonando a sinistra la SP 13, svoltare a destra per passo delle Fittanze (8 km da Erbezzo) .

Itinerario   Dal parcheggio presso Passo delle Fittanze, 1390 m, si attraversa la strada in direzione della Malga Fittanze, scavalcando il dosso sul quale è posta, e scendendo sulla strada che la contorna. In corrispondenza di un’ampia curva a destra, la si abbandona per seguire una traccia che porta a Malga Roccopiano,1517 m e proseguendo oltre riporta sulla strada al Bivio del Pidocchio. Si continua oltrepassando la Pozza Morta fino a Malga Lessinia, 1625 m, aperta con servizio di Rifugio. Ancora verso Nord, per superare la Malga Pidocchio di Sopra fino ad un tornante a quota 1657 dove si continua per una traccia che costeggia il Buco della Neve e riprende la strada poco prima di giungere al Bivio di M. Castelberto. Indicazione a destra per Rifugio Podestaria. 
 Si continua ormai in vista del Rifugio, costruito sulla rotondeggiante cima del Monte, 1767 m, restaurato recentemente in maniera esemplare sulle vestigia di una caserma austriaca posta sull’ex confine di stato. In pochi minuti verso Nord si accede all’Osservatorio posto su un ballatoio a precipizio sulla Val di Ronchi. Da Ovest il Monte Baldo, l’Altissimo di Nago, quindi M. Stivo, Tre Cime di Bondone con dietro il gruppo dell’Adamello-Brenta, Val d’Adige a Nord e a Est il Pasubio e il vicinissimo gruppo del Carega, separato dalle cime dei Lessini orientali. Si ritorna a ritroso lasciando il primo bivio a destra per Malga Castelberto e svoltando al successivo che conduce in leggera discesa a Malga Coe di Ala, 1657 m.

Il Rifugio Castelberto
“Qui la nebbia che si alza toglie la necessaria visuale per proseguire sul terreno innevato senza traccia e ci costringe a retrocedere. Seguendo stradine secondarie e toccando in successione Malga Revoltel e Malga Lavacchione, dopo un primo bivio a quota 1308, si giungerebbe ad una svolta a quota 1317 dove si abbandonerebbe la stradina in vista di Malga Maia per proseguire direttamente verso Sud costeggiando il bosco in falso piano per circa 2 km sboccando sulla strada all'ampia curva a destra dell’andata (vedi mappa)”. Ritornati sulla strada in direzione del Bivio di Castelberto, la si ripercorre integralmente in discesa fino al Passo delle Fittanze.
Malga Coe di Ala

Dislivello: 400 m. Tempi di percorrenza: ore 4:30. Difficoltà: EAI (escursionisti in ambiente innevato, facile). Cartografia: Tabacco,  foglio 59,  Monti Lessini - Lessinia, scala 1:25000


                    
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                  Panorama dalla cima