venerdì 26 dicembre 2014

Monte Summano, 1296 m - Prealpi vicentine (Massiccio del Pasubio)*


(*) classificazione SOIUSA
Classico itinerario natalizio che conduce alla più nota cima che corona la pianura vicentina. In questo periodo possiamo  ammirare la fioritura della “rosa di Natale” (Helleborus niger).


Helleborus niger  (Rosa di Natale)

Accesso stradale. Dall'autostrada A31 Valaldastico, uscita Piovene Rocchette, portarsi al centro di Piovene e da Via Libertà, poco prima del Municipio, prendere a destra (ovest) Via dell'Angelo, una stretta stradina che conduce con alcuni tornanti alla Chiesa dell'Angelo dove si parcheggia.




Itinerario.  Il sentiero dei Girolimini percorre il crinale Est, coperto da bosco di faggio e carpino con esemplari di acero montano, tiglio e frassino. 
La Chiesa dell'Angelo
   Dal Santuario, 533 m, si procede a sinistra lasciando la strada, su segnavia 459. All'inizio su forestale,  diviene poi ampia mulattiera giungendo dapprima ad un tornante panoramico sulla pianura vicentina (località Carpane, 639 m) e poco dopo al Colmo degli Spiadi, 663 m. In direzione Ovest, guadagnando il versante Sud del crinale, raggiunge il pianoro ove sorge la Casara Mardifaia, 955 m, bivio a sinistra con la strada militare che si collega con il sentiero 457 della via Crucis.
Il Santuario della Madonna del Summano
  Ancora in direzione Ovest, per divenire strada militare al Sasso della Madonna, 1105 m, sfociando poi nella mulattiera della Via Crucis e giungendo con questo itinerario alla conca ove sorge il Santuario della Madonna del Summano, 1188 m. Nei pressi, la Baita Genzianella del GAM di Santorso, punto di ristoro oggi aperto.  
   Un ultimo strappo e seguendo la strada bianca e un sentiero che aggira la valletta, si giunge sulla sommità,  1296 m, dominata dalla caratteristica croce. Il sentiero può essere percorso integralmente da Piovene dai pressi del vecchio Ospizio dei frati Gerolimini. 
   

La discesa avviene per il medesimo itinerario di salita. Un'alternativa di discesa può essere la Strada dei Barchi, percorso quasi tutto su strada silvo-pastorale, segnavia 460 (di scarso interesse escursionistico).

Dislivello:  750 m. Tempi di percorrenza: ore 3:30 complessive. Difficoltà: E. Cartografia : Sezioni Vicentine del CAI, Valdastico e altIpiani trentini. Scala 1:25000 foglio Sud.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Galleria Immagini                                                                                                                                                                       Panorama dalla cima                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          
                                                             


domenica 21 dicembre 2014

Cima Manderiolo, 2049 m - Altopiano dei Sette Comuni


Da Cima Manderiolo: Cima Dodici, M. Trentin e il Portule

Accesso stradale  Da Asiago si segue in direzione Trento la SP 349 della Val D’Assa. Oltrepassato Camporovere si prosegue fino all’Osteria del Termine, 6 km dal Passo di Vezzena, quota 1290 m, dove si parcheggia.

Itinerario  Si ridiscende di 100 m a prendere sulla sinistra una forestale che passa sopra l’Osteria  ed entra nella Val Sparavieri. Dopo circa tre Km si giunge ad uno slargo nel bosco dove la strada cambia bruscamente direzione con  un tornante. 
 Una traccia senza indicazione prosegue nella direzione della valle, mentre, fra le due direzioni, due piccole frecce nere su fondo bianco affisse sugli alberi individuano una terza direzione  nel bosco che si segue. Il percorso volge verso Nord-Est risalendo il pendio boscoso. Prestando attenzione alle rade ma costanti indicazioni, si esce in una radura dove appare a sinistra la Casara di Campo Manderiolo, 1709 m.

Casara Fondi di Campo Manderiolo, 1709 m
 Raggiuntala, si prosegue per la strada di accesso alla Malga che presto termina , a quota 1747 m, su una forestale, ove transita il sentiero 220, sentiero della Pace. Si abbandona subito la strada per risalire liberamente per il bosco di fronte dove appare più percorribile, tendendo preferibilmente verso sinistra. Il percorso, mentre il bosco dirada, permette di aggirare verso Ovest lo spigolo dei Fondi. Quando appare la bella spianata dei Fondi di Campo Manderiolo, se si è scelto il percorso migliore si deve calare di una decina di metri per riprendere a salire il pendio Sud della Cima Manderiolo che abbiamo di fronte.

Il versante sud di Cima Manderiolo. Al centro la vetta
  Si seguono le tracce solitamente presenti o si cerca una logica via di salita evitando affioramenti rocciosi e macchie di mughi giungendo presso una forcelletta alla cui sinistra si sale ad un’anticima con croce metallica. La sommità più elevata è sulla destra in forma di cresta affilata che precipita verso Nord. Attenzione alla eventuale cornice.  Il panorama è ineguagliabile.
 Per la discesa, fra diverse possibilità, abbiamo scelto di calare più ad Est, verso il centro della spianata dei Fondi di Campo Manderiolo. Accostando il rilievo antistante dello Spigolo dei Fondi verso Est fino ad intercettare a quota 1825 m la evidente stradina che sbocca a quota 1786 sulla forestale segnavia 220.

In discesa verso i Fondi di Campo Manderiolo
La si percorre in direzione Ovest, con un tratto in leggera salita, fino ad intercettare l’innesto della strada di accesso alla Casara Fondi di Campo Manderiolo (cartello) percorsa in salita. Dalla Casara si può scendere per l’itinerario di salita oppure tentare di percorrere la Val Sparavieri da una quota più elevata. Sulla carta sono segnate alcune tracce che poi sul terreno non è facile individuare. Ci si avvicina al solco  vallivo procedendo dalla Casara prima verso Ovest, poi entrando nel bosco in direzione Sud-Ovest ad intercettare sulla destra orografica una traccia di sentiero che si raggiunge attraversando il fondo della valletta ove possibile. La cosa è più facile a dirsi che a farsi.
Attraversamento sul fondo della Val Sparavieri
  Nel nostro vagabondare in questa “selva oscura” , mentre stavamo per rinunciare, cominciando a risalire, incontriamo un gruppo accompagnato da Mario Busana, autore di guide escursionistiche, fra le quali una guida di itinerari con le ciaspole di questa zona, l’Altopiano dei Sette Comuni, ..e la cosa si risolve. La traccia, dalla destra orografica scende nel solco e passa a sinistra. Si incontra un bivio con una traccia a sinistra che corrisponde sulla cartina al sentiero in nero per quota 1587 e Casara Fondi, quindi sbocca in dirittura della strada forestale lasciata all’andata dove abbiamo seguito  le frecce nere sugli alberi. Per questa al punto di partenza.

Dislivello: 760 m. Tempi di percorrenza: salita ore 3:00, discesa ore 2:00. Difficoltà: EAI
Cartografia: Sezioni Vicentine del Cai,  Altopiano dei Sette Comuni, scala 1:25000 , foglio Nord

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                                Panorama dalla cima


domenica 7 dicembre 2014

Malga Toraro dalla Val Posina - Altopiano di Folgaria


   Contrade e valli abbandonate. Un salto di oltre mille metri, quindi la montagna innevata , i camosci .. e noi.

Malga Toraro, 1568 m




Accesso stradale Dall'uscita dell' A31 Valdastico di Piovene Rocchette, seguire per Arsiero (VI). Da qui per località Posina e  Laghi (indicazioni). Oltrepassato il bivio a sinistra per Posina e subito dopo il centro di Castana, svoltare a destra per una stretta strada asfaltata con indicazioni Val di Tovo e contrade Facci e Brunelli. 
Al bivio successivo, svoltare a destra e seguire una strada bianca che in 500 metri porta al piccolo villaggio di Brunelli. Qualche possibilità di parcheggio presso il piccolo centro o poco prima su un paio di slarghi a lato strada. 
 Proseguendo diritto al bivio, si può parcheggiare presso le contrade di Tovo e percorrere a piedi a ritroso la strada fino alla contrada Brunelli dove parte il sentiero.
                     

< Sezioni vicentine del Cai, Valdastico e altopiani trentini, scala 1:25000, foglio Sud





Itinerario  Si sale a fianco del torrentello che scende da Nord-Est, segnavia 533 A. Il sentiero,  usato un tempo per lavoro,  parzialmente lastricato e sostenuto da muretti a secco,  risale con ripidi tornanti incontrando alcuni baiti e attraversando tratti di bosco. Raggiunge a quota 855 m le ultime costruzioni abbandonate, i Casoni della Valle. Poco dopo incontra  il sentiero 533 proveniente da Castana, giungendo in breve alle Stalle Campiello, 1025 m, e alla strada militare che sale da Riofreddo per Forte Campomolon.  Il sentiero lascia la strada per poi ritrovarla presso Malga Zolle di Fuori, 1160 m.  Per prati e quindi per bosco, fino a incontrare la strada bianca che si percorre verso Sud per cinque minuti, giungendo al Passo della Pianella, 1365 m, dove si stacca la strada della val Cuccà per val Campoluzzo. Si prosegue brevemente verso Nord per la strada di Campomolon. Il sentiero si stacca a sinistra e risale per bosco uscendone mentre attraversa la strada di servizio alla Malga Toraro, 1568 m, che si raggiunge in breve.





 Dallo stallone verso Sud-Ovest ad imboccare una mulattiera militare (abbastanza distinguibile anche oggi con neve e segni biancorossi quasi tutti coperti) che porta sul sentiero 530 a quota 1660. Verso sinistra, direzione Sud, si esce scavalcando la masiera di confine dei pascoli della malga , transitando presso Croce di Toraro e aggirando la Costa di Mesole. 
  In discesa verso val Campoluzzo, a tornanti per bosco di faggio si giunge presso la Malga Campo Azzaron, 1360 m.

    Verso Sud per strada , che presto si lascia per costeggiare nel bosco un muretto di confine. Si percorre quindi un crinale che delimita la Val Scarabozza, e ad un bivio con paline segnaletiche si volge a sinistra, per scendere la testata della Val StraTovo. Con un ultimo traverso, tramite una galleria, si imbocca la ripida e stretta Val di Tovo.  All’inizio sassoso, il sentiero si fa più comodo più in basso dove la valle si allarga leggermente fino ad uscire sulla destra presso un  capitello sulla strada Briam proveniente dal passo della Lazza. 
   Si lascia subito la strada per scendere a sinistra per bosco, sempre nei pressi del torrente Tovo e lasciate a destra le Stalle Fraine, 672 m, e ben conservati terrazzamenti a sinistra, il sentiero continua fra muretti a secco a lato del torrente, ed esce presso un ponte, che attraversa, raggiungendo Contrà Facci, 593 m. Per strada asfaltata al bivio con la strada bianca a sinistra che porta a Contrà Brunelli, punto di partenza.


Dislivello: 1100 m. Tempi di percorrenza: ore 5:30. Difficoltà: E. Cartografia: Sezioni vicentine del Cai, Valdastico e altopiani trentini, scala 1:25000, foglio Sud.
                          
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domenica 9 novembre 2014

Monte Cogne, 2171 m - Lagorai


   Da Malga Sass una facile e bella cima, valido ripiego alle più ambite cime del Monte Fregasoga o Pale delle Buse, in una giornata dal meteo sfavorevole. Itinerario adatto anche all'uso delle ciaspole con ambiente innevato.



                            



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domenica 2 novembre 2014

Monte Salùbio, 1886 m - Lagorai

   Itinerario ad anello adatto ad una mezza giornata, con salita alla poco evidente cima del M. Salùbio , ma  con bel panorama.  Percorso  indicato anche in inverno con l’uso delle ciaspole. 

Dal Monte Salùbio  verso il M. Ciste


  Accesso Stradale.  Dalla statale Valsugana uscire per Passo Manghen.  Dopo l’abitato di Telve si segue la strada che percorre la Val Calamento in direzione del passo per circa 4 km, svoltando a sinistra per Musiera  e  Ristorante La Ruscoletta (indicazioni). 
  Si arriva a Musiera di Sotto e si prosegue fino a Musiera di Sopra ad un bivio (località Vinante, 1476 m) da  dove in leggera discesa  si segue la strada che traversa una bella radura fino allo Chalet Al Laghetto con ampio parcheggio, 1458 m.


  Itinerario.  Fra il laghetto e lo Chalet, in direzione Nord-Ovest , si prende una strada forestale, segnavia 381. Incontrate due belle radure con baite, si addentra nel fitto bosco salendo a tornanti il costone Sud-Est del monte.  Giunti nei pressi della cresta boscosa con alcune tracce che la percorrono, rimanere sul versante Ovest  fino a che, con pendenza  moderata, si giunge per bosco più rado ad una poco evidente insellatura dove la visuale si apre sull’opposto versante. 
  A sinistra il boscoso rilievo di Cima Valboagna e poco più avanti un bivio con cartelli indicatori , a destra per Cima Monte Salùbio, 1886 m (oggi mancante, ma presente nell’estate 2013). La traccia risale la ripida costa fino alla piatta cima. Panorama sul vicino Monte Ciste. Passo Manghen, Ziolera, Montalon.  Ridiscesi al bivio, si prosegue in leggera discesa sul sentiero 381 aggirando il versante Nord-Est del Monte Castel Cucco,  1888 m, che si può salire per traccia a sinistra poco prima di  Forcella  Lavoschio, 1758, che si raggiunge in breve. Dalla Forcella si può salire in un’ora e venti minuti il Monte Ciste. Si scende verso Malga Lavoschio a incontrare la strada forestale Serra ex militare ( lungo il percorso  numerose caverne scavate nella roccia), che in leggera discesa riconduce in Località Vinante e allo Chlet Al Laghetto.
  Dislivello: 450 m . Tempi di percorrenza:ore 3:00 - 3:30. Difficoltà:E . Cartografia: Kompass  626,  scala 1:25000 .


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domenica 26 ottobre 2014

Giro della Marzola (1738 m) - Altopiano di Folgaria

     
Cima Marzola  Nord, 1738 m
Accesso stradale. Dalla Statale Valsugana uscire per Caldonazzo e seguire per Calceranica, Bosentino, Vigolo Vattaro, 725 m. Dal centro del paese andare in direzione Nord e prendere la stretta Via F.  Filzi, indicazione Agritur La Sabbionara. Parcheggio presso l’Agriturismo, 790 m.



Itinerario. Prendere il sentiero a sinistra per il Bivacco Bailoni e Marzola, segnavia 438.  Dopo un breve tratto nel bosco, attraversata una strada, si segue una mulattiera che si inoltra in un  bosco di faggi. Segue un sentiero ripido nel bosco rado fino a giungere su una spalla (Pra Picol, 1430 m). Da qui, superato un breve tratto di cresta, il sentiero taglia in costa il pendio sud, un po’ esposto ma sicuro. 













Piegando verso Nord, rientra nel fitto bosco, di pino, larice, abete bianco, confluendo ad un bivio (Pra Grando, 1590 m) sul sentiero segnavia 412 proveniente dal Rifugio Maranza. In breve da qui si raggiunge il Bivacco Bailoni, 1650 m (ampio locale al pianterreno con cucina, stufa e tavoli. Modesto soppalco con tavolato senza materassi e coperte). 

Dal bivacco verso Nord, inizialmente per bosco, si sale alla Cima Sud, 1736 m con osservatorio a 360 gradi sulle cime circostanti. Per cresta di mughi con resti di opere belliche, in discesa alla Sella della Marzola, 1692 m. A questa si arriva direttamente per sentiero in costa sul versante Est, con qualche esposizione.  
Dalla sella, direzione Nord, si sale alla più elevata Cima Nord, 1738 m, panorama su Dolomiti di Brenta, Lagorai, Altopiano dei Sette Comuni , Vigolana e Becco di Filadonna, Monte Baldo, Stivo , Bondone , e oltre.

Marzola Cima Sud, 1736 m, dietro a destra Cima Nord 

Discesa su sentiero 433
In discesa si ritorna verso la sella della Marzola, da dove scende ripidamente un pendio verso Est il sentiero segnavia 433. Una scorciatoia vi si immette senza scendere alla sella. Superata la ripida valletta si entra nel bosco di faggi e costeggiata la Terra Rossa si perviene ad una strada ora in manutenzione. Non riusciamo a trovare indicazioni che portano su una strada a quota inferiore percorsa dal segnavia 437. La sterrata più elevata percorre lungamente il pendio alla destra orografica della valle fino a incrociare il sentiero 438 dell’andata per il quale si raggiunge il punto di partenza.

Dislivello: 1000 m.  
Tempi di percorrenza: 5 ore complessive. Cartografia: Kompass 647, Trento e dintorni, scala 1:25000

    

domenica 19 ottobre 2014

Sasso Bianco, 2407 m - Gruppo della Marmolada


La parete Nord-Ovest del Civetta dal sentiero di ritorno
























Accesso stradale a Caracoi Cimai. Dalla SR203 agordina, dopo circa due km da Alleghe, svoltare a sinistra attraversando un ponte sul torrente Cordevole (indicazioni). Dalla località Le Grazie per stradina ripida e stretta ma asfaltata di circa 5 km, salire all’abitato di Caracoi Agoin, 1256 m, e quindi a Caracoi Cimai, 1364. Parcheggiare su una piazzetta a sinistra, poco oltre il punto in cui inizia il sentiero.

Itinerario   Poco prima della piazzetta del villaggio, seguire a sinistra una forestale, segnavia 628, che sale ripida nel bosco con alcui tornanti. Si otrepassano piccole radure con costruzioni in legno (tabià) fino alla più ampia e bella radura di Giardogn a quota 1833 m, dove si trovano diversi tabià, alcuni risistemati. Bivio per Bramezza. Qui la stradina lascia il posto al sentiero e poco oltre si devia a destra con indicazioni Sasso Bianco. Si superano i residui di una vecchia frana e per bosco di basse latifoglie e pendii erbosi alla sella, 2100 m, fra il Sasso Bianco e il poco evidente Sasso Nero. Attraversato un pianoro erboso si supera un breve salto (corda metallica, che in verità non è proprio necessaria) per raggiungere un pianoro da cui appare la croce della cima del Pian. Indicazioni più avanti. Si prosegue in costa sempre per traccia evidente senza segnavia. La traccia continua inaspettatamente in traversata superando alcuni valloncelli e in alcuni tratti è in parte franata. Giunti alla dorsale sud della cima (distinguibile dalla quota in quanto non ha una croce di vetta), si sale sulla massima pendenza a zig-zag il pendio erboso con qualche roccetta affiorante, giungendo facilmente sulla cima. Oggi panorama ineguagliabile su tutte le principali cime dolomitiche e parte delle Alpi di confine, oltre ad uno spicchio di Adamello-Brenta.                                                                                                                                                                                                                                Discesa in cresta per una traccia più marcata , che punta alla forcella con la cima del Pian. La traccia si congiunge alla traversata bassa dell’andata oltre la forcella. Per prendere questa traccia in salita (più facile della traversata bassa), fare attenzione a due o tre ometti sulla destra in vista appunto della forcella fra le cime del Pian e Sasso Bianco. La discesa continua per l’itinerario di salita fino ad un bivio, dove si segue a destra, per Rifugio Sasso Bianco. Per panoramico sentiero ad una sella da cui è visibile (e raggiungibile) la conca ove sorge il Rifugio e altre caratteristiche costruzioni. Si svolta verso sud-est raggiungendo la località Forca, con numerosi tabià abbandonati; e per traccia sempre più marcata , al cospetto della parete Nord-Ovest del Civetta, fino a percorrere una strada (in via di sistemazione) oltrepassando l’abbandonata Casera Bur, 1632 m. Sempre per bosco fino al semi abbandonato abitato di Bramezza, 1450 m.  Per stradina verso Nord nel fitto bosco , superata l’indicazione a sinistra per Caracoi, in breve ad un sentiero  sempre a sinistra ma senza indicazione, che scende ad attraversare il torrente Ru de Molin su ponte; quindi su passerelle in legno sotto nere rocce ad una carareccia che presto conduce all’abitato di Caracoi Agoin, 1256 m. Per strada, non avendo predisposto un ‘auto, a Caracoi Cimai, poco più di un km, punto di partenza.

Dislivello: 1150 m. Tempi di percorrenza: ore 6:30-7:00 Difficoltà: E, brevi tratti EE. Cartografia: Tabacco foglio 015,  Marmolada-Pelmo-Civetta-Moiazza, scala 1:25000



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Panorama dalla cima
Sasso Bianco sul Web: Gli Arditi di San Lorenzo, Vienormali.it, Kitalpha, Somariteam

domenica 5 ottobre 2014

Monte Cauriòl, 2494 m - Lagorai

  Una delle cime più note dei Lagorai  per le vicende della Grande Guerra,  dalla quale si gode uno splendido panorama (non oggi ahinoi!).
















  

  Itinerario  Dal Rifugio Baita Cauriol, 1600 m, per la Val Sàdole, segnavia 320, al Passo Sàdole, 2066 m.  Giunti ad un bivio con indicazioni, si tiene a destra per la via italiana. Il sentiero ben marcato passa a sinistra del Piccolo Cauriol arrivando quindi alla Selletta Carteri e per sentiero ripido alla vetta. Ritornati alla selletta si scende per la via austriaca lungo un canalone e per tracce di vecchi camminamenti. Ad un successivo bivio per Forcella Cardinal si procede a sinistra per il Passo Sadole e per il sentiero dell’andata al Rifugio. 

Dislivello  900 m. Tempi di percorrenza: ore 5:30. Difficoltà E. 


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sabato 4 ottobre 2014

Tofana di Mezzo, 3244 m - Vie Ferrate G. Olivieri e G. Aglio - Gruppo delle Tofane

  Spettacolare percorso di croda, lungo e impegnativo che concatena due Vie Ferrate, Giuseppe Olivieri e Gianni Aglio, raggiungendo la vetta della più alta delle tre Tofane.  Discesa  non banale per la via normale  seguendo  la Via Ferrata Formenton  fino alla forcella fra Tofana di Mezzo e di Dentro, quindi per nevaio , canale detritico e tracce sotto la parete Ovest che,  valicando la Forcella del Valon, conducono per ghiaione al Vallon della Tofana e al Rifugio Giussani. Da qui al Rifugio Dibona, punto di partenza.

Ferrata Gianni Aglio,  "variante Aglio" passaggio chiave


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domenica 28 settembre 2014

Passo del Comedon 2130 m - Bivacco Feltre (Vette Feltrine)

Dal Passo Cereda per sentiero 801, Alta Via n. 2 e l' "intaiada" (EE) al Bivacco Feltre Walter Bodo





                 




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domenica 21 settembre 2014

Cima Palon, 2232 m, dal Passo della Borcola - Pasubio





Itinerario  Dal Passo della Borcola (1207 m), si scende per breve tratto nel versante Trentino prendendo a sinistra il sentiero segnavia Cai 147- E5. Si sale in direzione sud seguendo un tracciato evidente lungo la Costa della Borcola, raggiungendo gli aperti e distesi pascoli della dirupata malga Costa (1843 m). Oltrepassati i ruderi della malga si arriva ad un bivio, qui si lascia il sent. 147 diretto al rifugio Lancia e si continua per quello di sinistra passando per la Selletta del Groviglio, 2077 m, e località Sette Croci in vista di cima Palon , 2232 m. Raggiunta la Cima, si procede in direzione Nord passando per il Dente Italiano e Austriaco. Giunti alla sella del Roite si scende al bivacco Campiluzzi, calando quindi alla Sella delle Pozze, 1903 m. Per mulattiera e sentiero 133 in Val Zuccaria  fino a quota 1664 dove si procede a destra per sentiero 144 fino al Passo del Lucco, 1378 m. In discesa per bosco fino a Malga Gulva  per segnavia 148, quindi risalita di cento metri fino a Malga Borcola presso il punto di partenza.

Dislivello 1100 m, 6 ore e 30. Difficoltà: E
                              
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domenica 14 settembre 2014

Burrone Giovannelli - Monte di Mezzocorona

  
 Facile percorso attrezzato, adatto anche ai principianti, percorribile quasi tutto l'anno, tranne dopo ingenti precipitazioni, che percorre una spettacolare forra e raggiunge il Monte di Mezzocorona, 891 m












                         

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domenica 7 settembre 2014

Piz de Lavarella, 3055 m - Piz dles Conturines, 3064 m (Gruppo delle Conturines)



Panorama dalla cima



















 Dalla Capanna Alpina,1726 m, si segue il sentiero,  segnavia 11, che dopo alcuni tornanti conduce al  Col de Locia, 2069 m. Da qui il sentiero, dopo alcuni saliscendi tra pini mughi, porta ad una distesa erbosa, il Plan de Sumorones. Attraversatala, si arriva al Passo Tadega, 2157 m. Si lascia quindi il sentiero svoltando a sinistra, fino ad arrivare al Lago di Conturines, 2518 m. La traccia prosegue in ambiente arido e solitario fino alla vasta sella tra le cime Conturines e Lavarella, 2885 m. con grande ometto (ore 2:45)
   A questo punto è possibile scegliere di salire o l’una o l’altra cima o entrambe. Volendo salire entrambe le cime conviene dare la precedenza al  Piz de Lavarella. Si va a destra per ripido pendio, poi per breve cengia esposta e risalendo un altopiano detritico ad altra forcella. Piegando a destra, per roccette gradinate, un paio di passaggi di I° grado, alla cresta sommitale e al Piz de Lavarella, 3055 m (30’ dalla forcella quota 2885 m, EE).   Ritornati alla larga insellatura, per raggiungere il Piz dles Conturines si traversa verso SE per terrazzi rocciosi, al ripido pendio ai piedi dell’appicco N della cima. In arrampicata su scalette e cavi d’acciaio, per cenge facili ma friabili e l’esposta cresta finale si arriva alla cima, 3064 m, 45 minuti dall’attacco, EEA. Discesa per l’itinerario di salita fino a prendere una traccia che conduce direttamente al Lago Conturines in 55 ‘. Da qui in un’ora e trenta alla Capanna Alpina,  punto di partenza (6 ore con salita ad una cima e ritorno, disl. 1300 m, 7 ore per entrambe, disl. 1500 m , difficoltà come da relazione).





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